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Marvel Now! Incredibili Avengers

uncanny-avengers-1-cassaday-coverMarvel Now, Marvel Now e ancora Marvel Now. Se ne è parlato e se ne continua a parlare un sacco. Ne abbiamo accennato, qualche tempo fa, anche su questo blog in un articolo di Considerazioni Preliminari scritto poco dopo l’uscita dell’albo Marvel Now! Prologo; e visto l’interesse generale a questo “evento editoriale”, a questo pseudo-reboot-ma-per-carità-non-chiamatelo-così-che-sennò-MML-si-incazza-chiamatelo-rilancio, è meglio dare un’occhiata più da vicino e vedere come stanno le cose. Quindi questo sarà il primo di una serie di articoli che scriverò sull’argomento, ognuno focalizzato su una sola testata italiana contenente più serie differenti. Per ogni serie aspetterò che siano usciti già più di un numero prima di scriverci sopra, quindi questo mese troverete soltanto gli articoli su Incredibili Avengers (questo) e su Iron Man, per gli altri ci vorrà un po’ di pazienza. Mi scuso in anticipo ma per questioni economiche e, alle volte, di seri problemi di antipatia verso alcuni personaggi non potrò o non vorrò leggere e quindi parlare di tutte le testate, nello specifico credo che salterò i vari Spiderman in tutte le salse, Superior, Vendicatore ecc.,  Wolverine e probabilmente Deadpool, se mai entrerà nell’universo Now!. Se volete saperne di più su tali albi vi rimando al canale YouTube del tizio qualunque che sicuramente non mancherà di spendere due parole anche su di loro, e comunque fareste bene ad andarci che dice delle cose interessanti. Comunque vi assicuro che ne vedremo delle belle, ma bando alle ciance e partiamo subito con Incredibili Avengers.

Cover variant di Skottie Young

Cover variant di Skottie Young

A partire dal titolo non è un mistero che questa, tra tutte, sia la testata maggiormente figlia del recente AvX: ne prende i cocci e cerca di rimetterli assieme, in senso quasi letterale. A partire dal titolo, dicevo, perché se a livello di trama si può dire che il tema principale sia il tentativo di riconciliazione tra l’umanità e i mutanti (tema che comunque vedremo anche in altre testate) questo si riflette nell’accoppiamento delle due parole Uncanny (Incredibili), aggettivo da sempre legato al mondo degli X-Men, e Avengers. E già da qui, per certi aspetti, cominciano a palesarsi i primi problemi. Il titolo italiano è Incredibili Avengers. Santoddio. Se proprio volete lasciare Avengers per attirare i bambini che hanno visto il film e i Vendicatori non sanno manco cosa siano per lo meno lasciate anche l’aggettivo in inglese. Insomma o Uncanny Avengers o Incredibili Vendicatori. Incredibili Avengers è fastidioso oltre il limite del tollerabile. Con buona pace dei bambini di prima. Ma proseguiamo. La copertina “regular” del numero uno ci mostra già chi farà parte del gruppo, con Cap Wolverine e Thor vedremo infatti anche Havok Rogue e Scarlet. Scelta interessante, con Wanda Maximoff autrice del genocidio che decimò la popolazione mutante (Rogue non la prenderà bene, e questo è forse l’unico lato buono del fumetto) e Havok che, da quando era sparito nel ciclo cosmico scritto da Dan Abnett, mi chiedevo che fine avesse fatto. Il tutto è scritto da un certo Rick Remender, in passato autore principalmente della X-Force, un supergruppo di cui ho letto molto poco e di cui so ancora meno. Ecco, non so. Se questa doveva essere in qualche modo la “testata principale” di questo reb… ehm, rilancio a mio avviso proprio non ci siamo. Non tanto per l’idea che ci sta sotto, Cap che forma una “squadra mista” vendicatori-mutanti per avviare il processo di riconciliazione sarà banale ma in un certo senso ricostruisce o prova a ricostruire uno status quo; il problema è la narrazione, la vicenda, in sé. Voglio dire, e qui attenzione agli spoiler (ma nemmeno troppo grossi), il Teschio Rosso (!) che ruba e si infila in testa il cervello del defunto Charles Xavier (!!) per dominare il mondo con la telepatia, rendendo schiavo con un’occhiata Thor (!!!) semplicemente facendogli apparire l’immagine di Odino-pirata che gli dice “aiuta il Teschio Rosso” (!!!!)… tutto questo è troppo. Davvero troppo. Già questo Teschio Rosso telepate non so se sia in un qualche modo una citazione di Terra X, ma di certo se lo era è mal riuscita apparendo più una cosa fastidiosa che come un omaggiio. Ho trovato il tutto parecchio banale e fastidioso, pieno di sentimenti facili e di frasi a effetto ancora più facili, con l’apoteosi del fastidio che è il cattivo più fuori tempo della storia dei comics. Voglio dire. Seriameente, il Teschio Rosso, un gerarca nazista con la faccia a teschio (che a seconda degli autori è una maschera oppure la sua vera faccia) colorato del colore della Russia Sovietica? Era un cattivo che poteva colpire l’immaginario collettivo, facendo leva su paure e odio imperanti, più di quarant’anni fa. Ora non ha più senso, non funziona, almeno per come la vedo io. Solo che ormai è successo tutto e il contrario di tutto, e quindi magari qualcuno avrà pensato che un ritorno alle origini, nel rimescolamento totale delle carte in tavola, sarebbe stato apprezzato. Boh, personalmente non ho apprezzato, magari è un problema mio. L’unico lato positivo è l’iniziale screzio tra Rogue e Scarlet, come accennavo prima. Insomma, Wanda ha ammazzato praticamente tutti i mutanti del pianeta ed normale che qualcuno (se non tutti) ce l’abbia con lei. Brava Rogue, fatti valere, falle pagare per il suo crimine, falle sentire tutto il dolore che… no, entro la fine del terzo numero tutto risolto, amici come prima. Ma va a quel paese.

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Il Logan di Cassaday non riesco proprio a farmelo piacere

Poi ci sono i disegni, e qua so che la maggior parte degli appassionati, soprattutto di vecchia data, probabilmente comincerà a odiarmi. John Cassaday l’ho conosciuto sulle pagine di Planetary e, ad essere sincero, all’epoca non mi aveva fatto impazzire. Non so spiegare perché, ma c’era qualcosa nel suo tratto e soprattutto nel modo di gestire i fondali (quasi assenti in realtà) che mi infastidiva. Poi oggi, prima di scrivere questo pezzo riprendo per mano quel ciclo scritto da Warren Ellis e mi rendo conto che tutto sommato non mi dispiace lo stile di disegno. Non mi dispiace per niente. Sarò cresciuto e avrò ampliato i miei gusti. Purtroppo non posso, in nessun caso, dire lo stesso del Cassaday di Uncanny Avengers. A partire dalle copertine (le facce di Thor e Rogue nella cover del numero uno sono a mio avviso parecchio eloquenti in questo senso) per arrivare al contenuto. Non mi è piaciuto. Non mi è piaciuto per niente. Il design dei personaggi è altalenante, basta guardare i primi piani di Wolverine nelle primissime pagine, il tratto proprio non mi va giù e l’espressività dei volti è fuori luogo: è esagerata, ostentata, come se stessimo guardando uno spettacolo teatrale vecchio stile o un’opera lirica. Non so che altro dire. Per quanto mi riguarda questa serie è bocciata su tutta la linea.

avengers arenaFortunatamente la testata italiana non finisce qui, ma ci presenta anche Avengers Arena, che merita due parole. Quando l’hanno annunciata non avrei scommesso un centesimo su questa serie, credo di averla demolita già nella rispettiva analisi di Anteprima. L’idea di fondo è prendere tutti i giovani eroi di serie b e sbatterli su un’isola ad ammazzarsi in un survival alla Hunger Game. Qualcuno deve aver pensato “Ehi! ‘Sto Hunger Game sta facendo il botto! Facciamolo anche noi e approfittiamone per liberarci di un po’ di personaggi inutili”. Il tutto infarcito da copertine alla Battle Royale per spacciare da citazione “colta” quella che in realtà è un’altra cosa. Ero molto infastidito da questo progetto al limite del plagio, davvero; ma tutto sommato gli avrei dato una possibilità visto che, nel pre-rebo… ehm nel pre-rilancio, mi ero abbastanza affezionato ai personaggi dell’Accademia, le cui storie erano pubblicate prima in brossurati a sé e poi nella testata di Iron Man. Benone. Dopo tre numeri posso dire che in realtà Avengers Arena, contro ogni previsione e in maniera alquanto sorprendente, ribalta le aspettative e si lascia leggere più che bene. Dennis Hopeless ai testi se la cava egregiamente, per quanto mi riguarda molto meglio di Remender si Uncanny Avengers, imbastendo una buona storia a partire da presupposti piuttosto stupidi: Arcade rapisce gli eroi adolescenti e li fa ammazzare tra loro per divertimento. Ma la trama scorre bene, con svariati flashback ad approfondire volta per volta la psicologia dei vari personaggi coinvolti e una buonissima gestione dei dialoghi; non è facile tirare fuori qualcosa di leggibile da un’idea iniziale così blanda e già sentita. Non si fa assolutamente fatica, dopo poche pagine, ad affezionarsi ai personaggi ai quali bisogna voler bene e ad odiare quelli che bisogna odiare anche se non se ne conosce il background, sono tutti molto ben caratterizzati e si comportano in maniera coerente al proprio carattere. Molto buono quindi, soprattutto una volta superato il “pretesto iniziale” dove le cose sono ad essere onesti parecchio forzate. I disegni di Kev Walker poi sono splendidi, la ciliegina sulla torta, espressivi e dinamici nel modo giusto. Mi sono davvero dovuto ricredere su questa che inizialmente pensavo sarebbe stata una porcheria colossale: coprendo i due terzi degli albi intitolati Incredibili Avengers, almeno quelli usciti finora, è attualmente l’unico motivo per cui continuo a seguire la testata. Con questo concludo, ci vediamo la prossima volta con Iron Man, che purtroppo non ha la sua Avengers Arena a tenerlo a galla.

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(tutte le immagini appartengono ai rispettivi proprietari)

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